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Struttura2023-01-17T23:06:41+00:00

Storia della fondazione

L’attuale Fondazione “Bartolomea Spada – Schilpario – Valle di Scalve” O.N.L.U.S. trae origine da un legato testamentario della signora Bartolomea Spada (1820 – 1894) con il quale venivano lasciati alla locale Congregazione di Carità, rendite e terreni per l’erezione di un “Ospedale” per i poveri infermi della Parrocchia di Schilpario.
Prima come ente morale (R.D. 3 agosto 1898) poi, come Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (I.P.A.B.), ha continuato la propria missione sociale, erogando prestazioni di assistenza sociale e socio sanitaria a favore di persone svantaggiate in ragione di condizioni sociali, familiari e fisiche.
Infatti dal secondo dopoguerra ha intrapreso, in modo definitivo, il percorso dell’assistenza agli anziani e, negli anni ottanta, con la realizzazione dell’attuale Casa di Riposo (ulteriormente ampliata nel 1995) si è posta quale punto di riferimento per i bisogni degli anziani, della Valle di Scalve e della provincia di Bergamo, in virtù della sua particolare collocazione in un gradevole contesto montano, a 1135 m di altezza s.l.m..
Oggi, anche se con una struttura ricettiva non di grandi dimensioni, è un’importante realtà socio-assistenziale della Valle di Scalve.
Già nel 1998, con provvedimento dell’Amministrazione Provinciale di Bergamo, aveva ottenuto l’autorizzazione definitiva al funzionamento, per una ricettività complessiva di 47 clienti cosi classificati:

  • 17 NAT;
  • 24 NAP;
  • 6 autosufficienti.

Nell’ottobre del 2002, a seguito delle prescrizioni contenute nella Deliberazione di Giunta Regionale n. VII/7435 del 14/12/2001, ha inoltrato specifica richiesta di adeguamento strutturale, mediante un piano-programma, accolto con Determinazione Dirigenziale della Provincia di Bergamo n.1635 del 16/06/2003, con la quale ha ottenuto l’Autorizzazione Temporanea al funzionamento per una capacità complessiva pari a n.47 posti.
Per effetto della L.R. n.1 del 13 febbraio 2003, dal 1° gennaio 2004, l’Istituzione si è trasformata in Fondazione, con personalità di diritto privato, senza scopo di lucro.
Gli anni 2004-2005-2006 sono stati quindi caratterizzati da radicali lavori di ristrutturazione e di ampliamento che si sono conclusi con una grande festa di inaugurazione sabato 22 luglio 2006. In tale occasione si sono aperte le porte della struttura ai cittadini ed alle autorità della Valle, per presentare la residenza completamente trasformata nei suoi spazi di accoglienza e residenza. Tale struttura ha una potenzialità di accoglimento di 12 clienti, che sono stati autorizzati in data 12 giugno 2009.
In data 9 settembre 2009, il numero di posti accreditati è passato da 47 a 50, cui si aggiungono 3 posti autorizzati.
In data 14 luglio 2010 la Giunta Regionale con la Deliberazione n.IX/255 ha espresso parere positivo all’accreditamento di n.3 posti. In data 10/09/2010 è stato sottoscritto contratto con l’A.S.L. di Bergamo, pertanto da tale data i posti letto accreditati sono 53.

La struttura

La costituzione della Fondazione “Bartolomea Spada – Schilpario – Valle di Scalve”, fino al 2003 chiamata Casa di Riposo “Villa Bartolomea Spada”,  trae origine dallo “Spedale Civile” voluto dalla Sig.na Spada Bartolomea con testamento pubblico del 20/12/1893. Successivamente, specialmente nel secondo dopoguerra, si ebbero numerose modifiche edilizie, completate dai lavori di ristrutturazione e ampliamento ultimati nel luglio 2006.
I principi base che regolano l’erogazione dei servizi sono l’eguaglianza, l’imparzialità, la continuità, la partecipazione, l’efficacia e l’efficienza (vedasi la Carta dei Servizi).
Quindi la struttura residenziale presenta oggi un’organizzazione per nuclei, posti su tre piani mentre, al piano rialzato, trovano collocazione la nuova sala polivalente/sala soggiorno-pranzo, i nuovi uffici amministrativi, la nuova Chiesa in cui sono contenute opere dell’importante artista scalvino Tommaso Pizio (1932-2003).
Le camere sui piani sono a due posti letto, hanno tutte il balcone con vista panoramica sulle nostre bellissime montagne, ed hanno bagni attrezzati. Sono inoltre dotate di campanelli di allarme, in modo che in caso di bisogno il cliente possa essere assistito dal personale nel più breve tempo possibile.
Su ogni piano sono presenti bagni assistiti per quelle persone con ridotte capacità motorie e deambulative, per garantire anche a queste, nella piena sicurezza, una attenta igiene personale, senza creare traumi o eccessive difficoltà, anche grazie all’utilizzo di moderni sollevatori e alla presenza di personale qualificato.
La nuova sala da pranzo è curata come una vera sala ristorante. Il personale offre un impeccabile servizio, e la cucina interna prepara ottimi pasti, anche della cucina tipica della Valle di Scalve e del territorio bergamasco, nella garanzia comunque di un costante controllo igienico-sanitario sulle quantità e sulla qualità dei cibi offerti ad ogni cliente.

Menù estivo
Menù Invernale

Il servizio di animazione è svolto in apposite sale, ed è curato in maniera eccellente da personale preparato. I clienti vedono impiegato proficuamente il loro tempo, senza quindi avere “tempi morti” che lasciano dannosamente spazio alla noia. Si tenga inoltre presente che le ore dedicate dalla Fondazione per il servizio di animazione sono quasi il doppio di quelle richieste alle RSA dagli standard regionali, questo a dimostrazione dell’importanza che l’Ente vuole attribuire a questo preziosissimo servizio.
Gli uffici amministrativi accolgono i parenti ed i clienti stessi, e qualsiasi altra persona per dare tutte le informazioni possibili riguardanti la Fondazione, e per curare gli aspetti burocratici e finanziari. E’ un ambiente cordiale e altamente qualificato, che svolge il proprio lavoro con la massima metodologia ed efficienza, curando e rendendo cordiali e chiari i rapporti con il pubblico.
La nuova Chiesa, interna, ricollocata al piano rialzato, è un elemento molto importante per la struttura, in quanto, assieme alla presenza costante delle nostre suore (che risiedono all’interno della Fondazione) contribuisce ad assolvere quella caratterizzazione religiosa voluta dalla Fondatrice Sig.na Bartolomea Spada, e che sempre ha contraddistinto la storia della Fondazione fin dai primi anni di vita e che sempre continuerà ad essere presente, in quanto molto gradito ai clienti, ai familiari ed ai cittadini di Schilpario e della Valle di Scalve.
La palestra è un altro importantissimo locale, fortemente voluto dall’Amministrazione dell’allora Casa di Riposo “Villa Bartolomea Spada”. La Fondazione infatti attribuisce grandissima importanza a questo servizio, con le sue attrezzature ma, soprattutto, con la grande preparazione del personale (fisioterapista, massofisioterapista, fisiatra) che con competenza e passione lavorano con i clienti per migliorare le loro condizioni di salute.
I servizi sanitari vedono la presenza di preparati medici e infermieri/e professionali che svolgono le attività sanitarie dell’Ente, coordinandosi con il personale A.S.A./O.S.S. per garantire la qualità delle cure prestate ai nostri clienti.
Infine la terrazza esterna è il luogo di ritrovo estivo dei clienti, dalla quale, oltre a godere di un ottimo panorama, si può respirare la pura e frizzante aria di montagna della Valle di Scalve ed essere riscaldati dai  raggi del sole, che da aprile fino a ottobre battono sul versante in cui sorge la nostra struttura.

La palestra

La riabilitazione può essere definita come “un complesso iter multidisciplinare finalizzato alla reintegrazione più completa possibile delle potenzialità fisiche, mentali e sociali del paziente”. L’obiettivo è l’autosufficienza del paziente; nei pazienti anziani, nei quali la comorbilità è quasi sempre presente, questo a volte non è però possibile: la finalità del trattamento sarà quindi il raggiungimento di un livello di autonomia funzionale il massimo possibile, compatibilmente con le caratteristiche sociali, culturali, economiche dove il paziente vive. La riabilitazione in Fondazione viene svolta grazie ad un lavoro d’équipe, composta dalle seguenti figure professionali: fisiatra, fisioterapista, massofisioterapista, medico, infermiera professionale. L’apporto di ciascun componente diventa insostituibile e sinergico per il recupero globale del paziente; ognuno si pone al fianco dell’altro per un unico progetto. Il lavoro in équipe determina l’efficacia e la funzionalità dell’attività di ogni operatore: se si vogliono offrire e garantire prestazioni adeguate al paziente è necessario confrontarsi con gli altri operatori del gruppo e collaborare con loro.
Ogni nuovo ospite in ingresso viene valutato dalla fisioterapista che raccoglie anamnesi e diagnosi, compilando la cartella riabilitativa personale del paziente, importante strumento di lavoro in riabilitazione. Attraverso interventi riabilitativi fisiochinesiterapici cerca di recuperare, ove possibile, l’autonomia residua e contrastare la disabilità con l’aiuto di protesi e ausili. Il fisioterapista accompagna, passo dopo passo, il paziente verso il recupero, diventando per lui una figura di riferimento e di supporto.
Il paziente viene poi valutato dal punto di vista motorio, e vengono somministrate diverse schede di valutazione.
Il nuovo ospite viene poi visitato e valutato dal medico fisiatra, Dott. Giovanni Viganò, durante il suo accesso mensile in Casa di Riposo; questi decide la necessità di intervento fisioterapico, e stende il programma riabilitativo. Prescrive protesi, ortesi e ausili ritenuti necessari per un miglioramento dell’autonomia del paziente. Il fisioterapista sceglie poi gli esercizi corretti al fine di raggiungere gli obiettivi posti dal fisiatra.
Settimanalmente viene svolta una riunione d’équipe durante la quale si discutono i problemi incontrati, i risultati ottenuti e in generale lo stato di salute degli ospiti, e insieme si decidono le modalità d’intervento.
L’attività di fisioterapia è presente in Fondazione dal lunedì al sabato, affiancata dall’attività di massofisioterapia presente in struttura dal lunedì al venerdì mattina e pomeriggio. Al mattino viene svolta ginnastica di gruppo in palestra e trattamenti individuali per i pazienti meno compromessi; al pomeriggio invece vengono trattati a letto i pazienti più gravi che non possono essere portati in palestra.
A richiesta possono accedere alla struttura anche pazienti esterni che necessitano di cure fisioterapiche o massoterapiche.
Che significato ha la riabilitazione in una Fondazione come la nostra?
La scarsa attività che viene richiesta all’ospite di una istituzione favorisce l’inerzia, la noia e la depressione; le attività da svolgere sono sedentarie ed è richiesta minore necessità di spostamento per soddisfare i bisogni quotidiani: si assiste quindi ad una lenta e progressiva riduzione della mobilità dei soggetti fino al quadro della malattia ipocinetica. Con il mantenimento di un’adeguata mobilità invece si favorisce un migliore equilibrio, si riduce il rischio di caduta e si consente all’anziano di restare più facilmente inserito nelle attività sociali dell’istituzione e del territorio in cui vive.

Gli aspetti negativi dell’istituzionalizzazione devono essere sempre contrastati attraverso la sollecitazione costante degli anziani con vari interventi mirati a sfruttare al massimo le funzioni residue di ciascun ospite.
Le attività di gruppo, soprattutto se proposte in forma ludica, rappresentano un ottimo mezzo per superare la naturale tendenza al ripiegamento su di sé e a far riconsiderare l’importanza del prossimo. È indispensabile che quanto viene proposto non sia imposto, ma accettato dai singoli.
Gli anziani sono scarsamente sensibilizzati nei confronti dei benefici che l’attività motoria comporta per l’organismo e non sono educati alla pratica dell’esercizio fisico come prevenzione dell’ipocinesia.
Il fisioterapista in Fondazione non svolge solo attività di riattivazione e di riabilitazione: importantissima è anche la prevenzione di patologie secondarie e terziarie e soprattutto delle cadute. Gli interventi riabilitativi orientati alla prevenzione in questo caso si indirizzano verso il miglioramento prevalentemente della forza muscolare e della coordinazione neuro-motoria inserendosi così all’interno di quei meccanismi che inevitabilmente col tempo diminuiscono la capacità funzionale del soggetto.
Nell’anziano sano o poco compromesso questi interventi sono per la maggior parte aspecifici e consistono prevalentemente in un’attività motoria di gruppo.
Oltre ai sintomi fisici il fisioterapista deve considerare anche quelli cognitivi attraverso diverse strategie terapeutiche.

Energia e non solo

Nel 2016 la Fondazione Spada ha installato sulla copertura un impianto fotovoltaico da 19,76 kWp ed un impianto solare termico composto da 8 collettori solari a tubi sottovuoto per la produzione di acqua calda sanitaria. Con questo investimento ci auguriamo di dare anche noi il nostro contributo alla salvaguardia dell’ambiente!
Non solo investimenti in nuovi impianti, ma anche studi ed approfondimenti sul nostro patrimonio immobiliare. Infatti, sempre nel 2016, la Fondazione Spada si è dotata di:
Diagnosi energetica
Valutazione della vulnerabilità sismica
questi due strumenti saranno essenziali per valutare i futuri investimenti della Fondazioni nell’ottica di un miglioramento globale delle proprie strutture.

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